Un bacio per le regine (Un trono per due sorelle - Libro Sei) by Morgan Rice

Un bacio per le regine (Un trono per due sorelle - Libro Sei) by Morgan Rice

autore:Morgan Rice [Rice, Morgan]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Young Adult Fiction, Fantasy, Epic, Coming of Age, Girls & Women
ISBN: 9781640295803
Google: LZxqDwAAQBAJ
editore: Morgan Rice
pubblicato: 2018-08-23T16:05:17.757000+00:00


CAPITOLO SEDICI

Cora si acquattò dietro a una soglia mentre gli spari dei moschetti rimbalzavano tra i ciottoli di Ashton. Dovette sforzarsi di nascondersi come meglio poteva mentre i soldati correvano per la strada, rincorrendo lei e gli altri dell’esercito di Ishjemme.

I due gruppi andarono a sbattere uno contro l’altro con forza tremenda, e un soldato le lanciò contro una picca. Cora riuscì a gettarsi di lato giusto in tempo. Il suo colpo di risposta mancò il bersaglio, ma Aidan arrivò prontamente, uccidendo l’uomo che la stava attaccando. La violenza sopraggiunse in una breve esplosione, minacciando di acciuffarli tutti in mezzo alla strada tra arcieri o cannoni, ma in pochi istanti furono liberi, e lanciati in piena corsa verso il punto in cui si trovava il gruppo principale di Hans.

Emeline stava al suo fianco mentre il cugino di Sofia dirigeva il combattimento in questa sezione della periferia. Cora immaginava che le avrebbe dato degli aggiornamenti sulla condizione di Sofia se ce ne fossero stati. A giudicare dall’espressione preoccupata di Emeline, non ce n’erano.

“Altri soldati,” disse Cora quando si furono avvicinati.

“Stanno combattendo di casa in casa,” disse Hans in risposta. “Sanno di avere il vantaggio di conoscere la città meglio di noi.”

“Non meglio di tutti noi,” sottolineò Cora.

Emeline annuì. “Cora lavorava al palazzo, e io conosco tutti i passaggi migliori attraverso le vie secondarie.”

“Potremmo tagliare per Via Grandacqua,” suggerì Cora. “Se saliamo sopra ai teatri che ci sono lì, avremo una buona visuale sui tetti vicini.”

“Potrebbe essere una buona idea impossessarsi del terreno più alto,” disse Hans. “Molto bene. Ti seguiamo.”

Cora deglutì. Non aveva inteso dire che sarebbe diventata improvvisamente responsabile di un intero esercito.

“Puoi farcela,” la rassicurò Emeline. “Devi solo farci vedere la strada migliore.”

Cora annuì e poi partì, seguita dalle forze di Ishjemme. Fece strada lungo stradine strette, tagliando attraverso uno spazio dove i macellai avevano appeso le carcasse delle loro bestie dopo la macellazione. L’odore era troppo vicino a quello che già riempiva le strade.

Cora vi passò attraverso, spingendo di lato i pezzi di carne e maiale appesi agli uncini, che rimasero dietro di lei dondolanti. Lo stava ancora facendo quando una figura corse fuori dal caos con un coltellaccio da carne in mano.

“Morite, invasori!” gridò. Non indossava l’uniforme di nessuno dei gruppi di soldati, e sembrava più un macellaio che un combattente. Lo stesso il coltellaccio che roteava verso la testa di Cora era sufficientemente affilato da poterla tagliare a metà se l’avesse colpita.

Aidan arrivò immediatamente, intercettando il colpo e spingendo indietro l’uomo. Sollevò la spada per controbattere, ma Cora gli afferrò il braccio.

“Aidan, aspetta, è solo un uomo che sta proteggendo casa sua,” gli disse.

Aidan si portò su di lui, e Cora sapeva senza che glielo spiegasse che stava leggendo i pensieri dell’uomo.

“Hai ragione,” disse. Si girò verso il macellaio che era caduto a terra. “Non siamo qui per farti del male. Dobbiamo solo passare attraverso casa tua.”

“Per massacrare gente innocente!” disse il macellaio. “So come siete voi stranieri, voi…”

Cora si rese conto che non c’era modo di persuaderlo.



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